Ecco la Roma di Marco Delogu dove “la notte s’è fatta giorno e il giorno è divenuto notte”. La polarità inversa di una luce e di un luogo che inverte tempo e spazio e dove la luce e il mito, la storia e la natura, inghiottono il reale e lo trasformano in una grande apparizione.
Bartolomeo Pietromarchi
(…) qui Delogu fa a meno di questa famosa luce romana, basando le sue due serie di fotografie sulla sua completa assenza. In questo modo, coglie una più sottostante, non scontata e non meno importante luce, emblematica di Roma. La luce del tempo stesso: Roma è la città in cui, più che in qualsiasi altra parte del mondo, la storia si fa sentire in tutta la sua diversità e la sua durata, senza chiudersi in un periodo a scapito degli altri, sia melanconica che distruttiva, ma anche molto suggestiva. Senza descrivere tutto questo, che avrebbe prodotto immagini didascaliche, lo rende invece incredibilmente visibile, o addirittura palpabile, una palpabilità che può nascere solo da una lunga familiarità, nel tremito dei contorni e dei colori (nei paesaggi notturni), nella quasi totale assenza di motivi (di segni sotto un sole nero). Crea immagini che passano sopra questa linea molto sottile, perché sono estremamente concrete e specifiche, ma appaiono anche sul punto di diventare o tornare indistinte.
Éric de Chassey
Penombra è un racconto di Jhumpa Lahiri liberamente ispirato dalle fotografie di Luce Attesa.
leggi il Penombra di Jhumpa Lahiri