ritratti romani di marco delogu
testo di lidia storoni mazzolani
9 pp.; 9 photos; 20×25 cm
edition of 40
hahnemühle fineart paper 2012
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La fotografia abita l’angoscia dell’Occidente ed è essa stessa divenuta la casa dell’angoscia, il luogo in cui più inequivocabilmente l’uomo occidentale va a trovare riparo dalla paura del nulla. Essa è l’estrema ribellione al destino dell’uomo, al suo scomparire. La pietra lanciata contro l’oblio.Più pesante e precisa della pietra degli antichi ritratti. Una pietra luminosa. “Rimanendo scolpiti nella luce, supereremo il buio della scomparsa”, può ognuno pensare davanti al proprio ritratto fotografico, sebbene sia ragionevole credere che prima o poi anche il ritratto scomparirà. Ma certamente, prima di scomparire, la nostra pietra brillerà negli occhi di molti, ed è probabile che incontri qualcuno ai cui occhi brilli di più. Così come è successo alle pietre conservate ai Musei Capitolini incontrando lo sguardo di Marco Delogu. Col suo vedere egli ha posto una pietra sopra la pietra, ha dato una nuova (bellissima) forma alla vita di alcuni.
Diego Mormorio