Ventuno visi segnati dal tempo, in primo piano, stretti nel formato quadrato, ventuno ritratti essenziali, diretti, senza compiacimenti: Marco Delogu ha scelto di raccontare così, quasi per suggestioni metonimiche, una storia di emigrazione. La narrazione si sviluppa di volto in volto e la scelta della serialità sottolinea le differenze e le analogie.
La decisione linguistica del fotografo opera per sottrazione, sul registro più scarno e frontale: Delogu abdica ad ogni possibile interpretazione e lascia che siano gli sguardi, i segi, i sorrisi, l’offrirsi generoso dei volti, a diventare protagonisti del suo raccontare.
Il ritratto fotografico è, per definizione, l’immagine di una persona in un preciso istante: qui siamo di fronte a ventuno ritratti dove “l’istante” è comune e contemporaneo ma dove la giustapposizione dei volti –e delle esperienze che ogni singolo volto racconta con la semplicità di un gesto di amicizia- compone un quadro d’insieme che ha il sapore e il fascino di un brandello di Storia
Giovanna Calvenzi
Giovanni Battista NIcoletti, nato a Torre di Mosto (venezia) il 1 Febbraio 1904.
A Borgo Montello dall’8 Ottobre 1933